Vernici di qualità.

Prestazioni superiori con il minor impatto ambientale

Le vernici hanno subìto negli ultimi anni un’evoluzione senza precedenti: da un lato c’è la ricerca di prestazioni superiori e dall’ altro lato c’è  la continua  riduzione dell’impatto ambientale, sia in termini di emissioni di composti organici volatili (COV), sia in termini di riduzione dei rischi per la salute (per la fase di verniciatura, ma anche per la vita successiva del manufatto, non ultimo per il riciclo del materiale esausto). Nella verniciatura industriale In questa direzione vanno le tecnologie che utilizzano l’acqua per la diluizione (anziché il solvente), quelle che usano sistemi di reticolazione basati su fasci di luce UV e le vernici in polvere.

Le vernici industriali, ma non solo, sono formulazioni costituite da pigmenti, leganti e additivi: i primi danno la tonalità, mentre i secondi caratterizzano le resistenze della finitura.

Tra i leganti o resine, che conferiscono le caratteristiche di resistenza , le più utilizzate sono:

  • Le resine Poliesteri  sono caratterizzate da buona flessibilità e adesione al substrato, e normalmente vengono modificate in funzione delle applicazioni, in particolare per la durabilità agli esterni.
  • Resine Poliacriliche o Acriliche: costituiscono la base per ottenere rivestimenti caratterizzati da ottima durabilità agli esterni, elevata brillantezza e buona durezza superficiale.
  • Resine epossidiche: in base alla loro struttura chimica possono avere un’alta stabilità chimica e termica, una buona durezza e bassa permeabilità. D’altro lato la durabilità all’esterno è modesta , essendo soggetti ad ingiallimento se sotto posti ai raggi UV. Pertanto le resine epossidiche vengono normalmente utilizzate come fondi o come strati intermedi nei cicli a più mani.
  • Resine Poliuretaniche: hanno caratteristiche di tenacità,  adesione, resistenza all’usura e resistenza chimica.

Le vernici industriali possono essere mono e bi-componente: la differenza sta nella tecnologia di applicazione, piuttosto che nelle proprietà finali del rivestimento.  Mentre la vernice monocomponente reticola per effetto del calore (dai 150°C in su) o della luce UV, la vernice bicomponente reticola a temperature più basse, per effetto della reazione chimica tra i due componenti miscelati al momento dell’applicazione. Queste vernici vengono utilizzate nei casi in cui il materiale da verniciare abbia una temperatura di rammollimento inferiore agli 80°C oppure nel caso in cui il materiale sia particolarmente poroso e si vogliono eliminare i difetti estetici  legati alla fuoriuscita dei gas dal pezzo a temperature superiori ai 90°C.

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